CHARLES BENEFIEL
(1967 | USA)
Charles Benefiel was born in Venice Beach, California. His highly detailed works reflect his condition of obsessive compulsive disorder. Using draughtsman’s pens, he draws series of dots and points to compose his pictures of linear numbers and uniform geometrical figures. Creating his pictures freehand, without any preconceived composition, he counts dots in sequence and in repetition.
His numbers have specific meanings gleaned from telephone exchanges, postal codes, dates and financial records. Many of his works are on a fairly large scale, as big as five by eight feet. Always striving for perfection, Benefiel’s works are usually have a photographic quality, dyed with tea and then varnish.
Reluctant to view them as art, however, Benefiel terms his pieces “stories”. They are autobiographical, providing a means for him to release his demons. His ambiguous drawings have little sense of an audience, though he now allows others to find their own narratives within the detail of his vision.
CHARLES BENEFIEL
(1967 | USA)
Charles Benefiel è nato a Venice Beach, California. Le sue opere altamente dettagliate riflettono il suo disturbo ossessivo compulsivo. Utilizzando penne professionali, disegna una serie di punti atti a formare i suoi lavori, invasi da numeri e figure geometriche uniformi. Crea le sue opere a mano libera, senza l’ausilio di immagini di prova: conta i punti in sequenza e li ripete.
I suoi numeri hanno un significato specifico: vengono raccolti da liste telefoniche, codici postali, date, documenti finanziari. Molti dei suoi lavori vengono realizzati su grande scala, alcuni di essi arrivano a misurare dai cinque agli otto metri di altezza. Sempre alla ricerca della perfezione, le opere di Benefiel hanno una notevole qualità fotografica, resi tali anche dal passaggio finale di tè e vernice.
Riluttante ad intenderli come “arte”, i suoi disegni vengono definiti da lui stesso “storie” in quanto autobiografiche: forniscono un mezzo per liberare i suoi demoni. I suoi disegni ambigui possono sembrare poco sensati per il pubblico anche se ora l’artista stesso permette agli altri di trovare una propria logica all’interno della sua visione.


