BRUNO WEBER

BRUNO WEBER
(1931-2011 | SWITZERLAND)

Bruno Weber was born in 1931 in Dietikon, Switzerland, and grew up in a large Baroque house which, he recalled, had “many mysterious rooms [which] had never really been explored”. The experience, he said, made a lasting impression on his imagination.
At the age of 12 he began painting with oil colours. In 1947, he completed college in Zürich under Johannes Itten. In that moment he thought that he was only a painter. Afterwards he began training until 1949 as a lithographer with Orell Fuessli (Zürich); later he studied in Italy, Greece and Czechoslovakia.
He discovered his passion for three-dimensional sculptures after thirty years of painting.
In 1962, Bruno Weber decided to create a great sculpture garden near Zürich, envisaged as a “visionary counterworld”. Inspired by eastern mythology and European folk tales as well as by his own fertile imagination, he used tile, mosaic, concrete, stone, glass and steel to stock his park with a profusion of sinister, comic and melancholic biomorphic creatures and swirling monumental forms.
The park, covering 20.000 m² of forest, meadows and lakes, features buildings and colorful monumental sculptures of mythic beasts, like dragons, snakes, birdmen and unicorns.
In the middle, he built himself a phantasmagorical house, its facade a writhing profusion of Gothic gargoyles, balcony railings in the form of dragons, nymphs with unicorns, serpents and satyrs — the whole topped by a 25-metre-high tower. Inside, the house featured a dining room with a mosaic labyrinth floor and, for a fireplace, a monster with heat emanating from its nostrils.
Weber took little notice of planning or building regulations and in consequence got into difficulties with the authorities. But his park became so popular with visitors that a truce was eventually agreed. Indeed, in recent years, Weber received a state grant worth millions to help him to create a water garden – on which he was still working at the time of his death.
His tireless work was encouraged by his wife Maria Anna, and their daughters Mireille and Rebecca, along with many collaborators who helped him to built this “Gesamkunstwerk”.

Bruno Weber è nato nel 1931 a Dietikon, Svizzera, ed è cresciuto in una grande casa barocca nella quale, spiegava, erano presenti “molte stanze misteriose che non aveva mai esplorato”. L’esperienza, è rimasta durevolmente impressa nella sua immaginazione.
All’età di 12 anni inizia a dipingere con i colori ad olio. Nel 1947, ha completato gli studi a Zurigo sotto la guida di Johannes Itten. In quel momento pensò che era solo un pittore. Successivamente ha intrapreso la strada della litografia, durata fino al 1949, con Orell Fuessli (Zurigo); in seguito ha studiato in Italia, Grecia e Cecoslovacchia.
Ha scoperto la sua passione per le sculture tridimensionali, dopo 30 anni di pittura. 
Nel 1962, Bruno Weber ha deciso di creare un grande giardino di sculture nei pressi di Zurigo. Ispirato dalla mitologia orientale, dai racconti popolari europei e dalla sua fertile immaginazione, ha usato piastrelle, mosaico, cemento, pietra, vetro e acciaio per creare nel   parco  una profusione di sinistre, comiche e malinconiche creature biomorfe e vorticose forme monumentali.
Il parco, che copre 20.000 mq di foreste, prati e laghi, è formato da edifici e colorate sculture monumentali raffiguranti bestie mitiche, come draghi, serpenti, uomini-uccello e unicorni.
Nel mezzo, Weber si costruì una casa fantasmagorica, la cui facciata è una grande profusione di doccioni gotici, parapetti in forma di draghi, ninfe con unicorni, serpenti e satiri – il tutto sormontato da una torre di 25 metri di altezza. All’interno, l’abitazione è caratterizzata da una sala da pranzo con un pavimento-labirinto a mosaico e un camino a forma di mostro dalle cui narici esce il fumo.
Weber non ha mai dato molta attenzione ai regolamenti costruttivi e, di conseguenza, ha avuto difficoltà con le autorità locali. Il suo parco, però è diventato così popolare tra i visitatori che è stata concordata una tregua. Infatti, negli ultimi anni, Weber ha ricevuto una sovvenzione statale per aiutarlo a creare un giardino d’acqua – su cui stava ancora lavorando al momento della sua morte.
Il suo instancabile lavoro è stato incoraggiato dalla moglie Maria Anna, e le loro figlie Mireille e Rebecca, insieme a molti collaboratori che lo hanno aiutato a costruire questa “Gesamkunstwerk”.

Bruno Weber

watch: The monumental works of Bruno Weber